(Noitel ca. 1760–1810 Parigi)
Elegante natura morta floreale con funghi e nido d’uccello, olio su tela, 46 x 38 cm, con cornice

Ringraziamo la dott. Claudia Salvi che ha confermato il dipinto come opera di Prévost. E’ disponibile una circostanziata perizia.

Jean Louis Prévost fu un apprezzatissimo pittore di nature morte nella Parigi della seconda metà del secolo, la cui famiglia si era già affermata in questo genere. L’Almanach historique et raisonné des architectes, peintres et sculpteurs osserva già nel 1776: “Les Fleurs, les oiseaux, et les fruits des Messieurs Prévost ont attiré tous les yeux et étaient précieusement peint. Encore un peu d’application et ils seront les Van Huysum de France” (Michel e Fabrice Faré: La Vie Silencieuse en France, Friburgo 1976, p. 285)
Incontrarono grande favore sia i suoi dipinti ad olio che i suoi acquerelli. Egli espose in modo continuativo al Salon parigino. Oltre che per i suoi dipinti ad olio, l’artista è noto in particolare per la sua Collection des Fleurs et des Fruits, una raccolta di acquerelli successivamente trasportati a incisioni colorate che, pubblicata in forma di libro nel 1805, sarebbe diventata una delle opere botaniche più importanti nella Francia del XIX secolo. L’interesse di Prévost non era tuttavia, nemmeno in quest’opera, di natura scientifica, diversamente dal suo assai simile contemporaneo Redouté. Come anche nel presente dipinto, egli mirava soprattutto all’effetto decorativo e all’eleganza della composizione. Anche la sua Collection des Fleurs et des Fruits era pensata principalmente come modello per porcellane e per disegni su stoffa. Il successo di Prévost è dovuto alla resa minuziosa della natura, basata su una attenta osservazione, che si esprime in particolare nei suoi fiori, combinati in una composizione che era in sintonia con il gusto raffinato dell’Ancien Régime. In questo aspetto le sue opere sono molto vicine ai fratelli Spaendonck. Come ha notato il dott. Salvi nella sua perizia, si tratta di un’opera caratteristica dell’artista. Faré ha illustrato tutta una serie di nature morte analoghe (cfr. Faré: La Vie Silencieuse, p. 285–298)